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Ritorna la proposta del Teatro Greco con la rappresentazione de “LE TROIANE” di Euripide.

Articolo di Nino Leotta sulla rappresentazione "Le Troiane" apparso sulla rivista online Fancity Acireale

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da Amministratoreweb

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Di Nino Leotta – Fancity Acireale 

Gli alunni del Liceo “REGINA ELENA” di Acireale concludono la rassegna della 7^ edizione del “Festival del Teatro Scolastico” organizzato dal Comune di Acireale.

Ritorna la proposta del Teatro Greco con la rappresentazione de “LE TROIANE” di Euripide.

Il coro delle donne della Tragedia urla la rabbia e la disperazione di un popolo che ha perduto tutti gli eroi che difendevano la loro terra e adesso deve subire l’amara condizione della schiavitù.

Sono rimaste le donne tra il mucchio di resti della città di Troia. E, a cominciare dalle mogli dei capi dei guerrieri morti, ad una ad una, vengono assegnate ai nuovi dominatori nemici.

Ecuba, moglie del Re Priamo e madre di Ettore, viene assegnata come schiava a Ulisse. Andromaca, la moglie di Ettore, viene assegnata al figlio di Ulisse. Cassandra ad Agamennone…

Ma la scena più atroce è quella del piccolo Astianatte che viene strappato dalle braccia della madre Andromaca che urla disperatamente. Quel figlioletto di Ettore verrà lanciato nel vuoto da un’altura perché non abbia possibilità di una crescita che avrebbe generato una sicura vendetta dell’uccisione del padre Ettore. “Belve crudeli…Perché uccidere un bambino?” grida Andromaca. Ma il suo grido non verrà preso in considerazione.

Troia, oggi come non mai, è ancora il simbolo delle morti, delle distruzioni, delle conseguenze e dei drammi che genera una guerra. E le guerre sono ancora paurosamente presenti. Nei nostri giorni. E donne e bambini continuano a piangere. A soffrire. A morire.

Durante la lenta agonia di una tragedia, nella rappresentazione del “Regina Elena”, le donne di Troia provano a costruire un muro. Nella scena finale quel muro viene rigirato e, nel retro, appare un grande cuore che vuole ancora continuare a palpitare. A segnare una speranza.

Perché – è dirà così un attore a spettacolo concluso – la speranza è la pace.

Le ragazze del “Regina Elena” hanno espresso con determinazione la disperazione e la rabbia con suggestive coreografie. L’idea di erigere una muro dalle macerie di Troia si è rivelata un positivo segno di speranza.

Un messaggio per noi, persone del nostro tempo, che viviamo continuamente continue minacce di guerre.

Ecco i personaggi e gli interpreti:

ECUBA: Ludovica Raciti; CASSANDRA: Sofia Borzì; ANDROMACA: Chiara Copani; ELENA: Aurora Sorbello; TALTIBIO: Emanuele Marino.

NARRATORE: Chiara Copani

LE TRE MOIRE: Federica Scuderi, Mattia Messina e Chiara Copani

CORO: Chiara Calareso, Federica Pennisi, Maria Illenia Elia, Ludovica Valastro, Federica Scuderi, Maria Rita Trovato.

SCEMOGRAFIA: Bianca Grasso

LUCI: Giancarlo Caruso

REGIA: Andjela Bizimoska

ADATTAMENTO: Prof. Orazio Caruso e Andjela Bizimoska

REFERENTE PROGETTO: Prof.ssa Giuseppa Pulvirenti.

 

PREMI RICEVUTI

  • Premio alla SCUOLA che attraverso l’impegnativa scelta della tragedia greca “le Troiane” rimanda sino ai nostri giorni il drammatico urlo della guerra. Riflettiamo.
  • Premio a CHIARA COPANI per la convinta interpretazione di Andromaca.
  • Premio a LUDOVICA RACITI per l’appassionata e matura rappresentazione di Ecuba.
  • Premio alle COREOGRAFIE suggestive ed evocative.
  • Premio a MATTIA MESSINA per essere intervenuto nel dibattito finale con un messaggio significativo: la speranza che tutte le guerre possano finire per sempre.

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